domenica 3 dicembre 2006

Un pò di storia...

GEOGRAFIA


Superficie: 812.593 Km²

Abitanti: 19.371.000 (stime 2001)

Densità: 24 ab/Km²


Forma di governo: Repubblica presidenziale

Capitale: Maputo (2.212.000 ab.)

Altre città: Beira 350.000 ab., Nampula 250.000 ab., Quelimane 230.000 ab.

Gruppi etnici: Makua 47%, Tonga 23%, Shona 11%

Paesi confinanti: Tanzania a NORD, Malawi a NORD e OVEST, Zambia a NORD-OVEST, Zimbabwe a OVEST, Sudafrica e Swaziland a SUD-OVEST


Monti principali: Monte Binga 2439 m

Fiumi principali: Rovuma 1000 Km, Zambesi 850 Km (tratto del Mozambico, totale 2736 Km)

Laghi principali: Lago Malawi (o Niassa) 5100 Km² (parte del Mozambico, totale 30.800 Km²), Cahora Bassa 2800 Km²

Isole principali: Angoche, Inhaca

Clima: Tropicale


Lingua: Portoghese (ufficiale), Swahili e altri dialetti bantu

Religione: Animista 60%, Cristiana 30%, Musulmana 10%

Moneta: Metical del Mozambico - MZM (1 Euro = 31626,100 Meticais)


UN PO DI STORIA...

Intorno al decennio 1880-1890, con l’inizio dell’espansione dei paesi europei verso il continente africano, il Portogallo dovette affrontare la crescente concorrenza degli inglesi e delle altre potenze coloniali fino al 1891, quando con un trattato anglo-portoghese si formalizzò il suo controllo in Mozambico. Uno degli avvenimenti più significativi dell’inizio del XX secolo fu, oltre alle grandi migrazioni di lavoratori verso il Sudafrica e la Rhodesia, la crescente importanza economica assunta dalla parte meridionale del paese. Quando i legami economici con il Sudafrica si rafforzarono, Maputo divenne un importante porto e canale d’esportazione, tant’é che i portoghesi trasferirono qui la capitale da llha de Moçambique.
Fu verso gli anni cinquanta che, insieme allo scontento per il peggioramento della situazione politica e sociale, cominciò a crescere nel paese una coscienza nazionale; comparvero così le prime organizzazioni politiche, che si muovevano attraverso azioni diplomatiche. Il Portogallo reagì con una feroce repressione che in breve trascinò nella lotta armata tutti i movimenti mozambicani, fra cui quello filo-marxista del Frelimo (Fronte per la liberazione del Mozambico), che conquisterà il potere, e quello della Renamo (Resistenza nazionale del Mozambico), che si darà alla guerriglia antigovernativa.
Nel settembre 1974 il governo portoghese accettò di consegnare il potere al Frelimo; il 25 giugno 1975 fu proclamata l’indipendente Repubblica Popolare del Mozambico.
I portoghesi si ritirarono immediatamente lasciando il paese in uno stato di caos e abbandono, con poche persone in grado di gestire la situazione da un punto di vista amministrativo e tecnico. Il nuovo stato, appoggiato dall’Unione Sovietica, attraversò un lungo periodo di lotte intestine che si trasformarono ben presto in una vera e propria guerra civile contro il movimento guerrigliero della Renamo, appoggiato dagli occidentali.
Nel 1990 avvenne la prima sessione di consultazioni tra Frelimo e Renamo a Roma. I negoziati avanzarono con molta lentezza per la reciproca diffidenza delle due parti fino al 4 ottobre 1992, quando venne firmato un formale trattato di pace.

La guerra civile, durata circa 16 anni, ha avuto conseguenze disastrose.

Da allora il conflitto armato si è trasformato in forte competizione politica: nell’ottobre 1994 si sono ottenute le prime elezioni democratiche che hanno decretato la vittoria del Frelimo, nel 1999 le seconde elezioni nazionali hanno confermato il partito in carica, con la Renamo, la cui tradizionale roccaforte è a Beira (seconda città del Mozambico), all’opposizione.

Situazione attuale

· Il Mozambico è il paese della regione australe con il più basso indicatore di sviluppo umano (0,246), con un tasso di analfabetismo pari a circa il 60% e con una scolarizzazione a livello superiore pari allo 0,4%. L’attuale condizione di crescita economica in atto nel paese non fa registrare un’adeguata attenzione ed investimento a supporto delle azioni di tipo sociale e educativo nelle zone rurali, di modo che la realtà urbana viene ad assumere l’immagine di un luogo dove risulta possibile trovare risposte alle più varie necessità di benessere, e luogo di maggiori occasioni per una vita migliore. La dimensione urbana non è sicuramente in grado né di accogliere né di farsi carico delle necessità di queste popolazioni rurali, di modo che l’unica prospettiva concreta per gli immigrati è quella di andare ad ingrossare il già cospicuo numero di diseredati e di marginali che sopravvivono di quel poco che la città può offrire.

· Il Mozambico occupa l’ottavo posto tra i paesi più colpiti dall’infezione HIV. Si stima essere del 12,2% il tasso di sieropositività, con il 65% delle nuove infezioni che avviene in adulti con meno di 30 anni di età, colpendo principalmente le donne. La Provincia di Sofala è quella con il tasso più alto, arrivando al 18,7%. Un centro di rilevamento in Beira ha fatto registrare il più alto numero di gravide infettate con HIV a livello di tutto il paese, con il 28%.

· La speranza di vita in Mozambico si è abbassata da 46 a 36,5 anni.


amici Mozambico


mercoledì 29 novembre 2006

Un computer per l'Africa a meno di 100 $

Nicholas Negroponte, un ricercatore del MIT, Massachusetts Institute of Technology, ha recentemente comunicato al mondo i progetti di un computer che costa solo 100$.Il computer, destinato ai paesi in via di sviluppo, è un portatile in grado di connettersi ad internet, leggere e-books ed effettuare tutte le consuete operazioni ormai diventate essenziali. Anche se per ovvi motivi economici non è garantita un alta velocità di elaborazione, il dispositivo ha di buono che può essere ricaricato con una manovella. Possibilità di importanza non trascurabile considerando le linee elettriche dei paesi a cui è destinato. L’involucro è in un materiale resistente agli urti, mentre il cavo di alimentazione è integrato nella cinghia per portarlo a spalla Il laptop a basso costo sarà, nell'intenzione dei suoi ideatori, la chiave per l'alfabetizzazione informatica dei Paesi più poveri.

Domanda : Tra quanto questo "pc solidale" sfamerà l'africa?

Africa

Rovescio della medaglia

Aiuto agli Orfani ed Alle Famiglie di ammalati di AIDS






















La piaga dell'AIDS conta milioni di persone infette, spesso abbandonate dalle famiglie e dalle istituzioni. Questo progetto, di cui si occupa anche Fra Domenico, tenta di aiutare soprattutto i bambini e le famiglie affetti dal Virus.


L’AIDS conta milioni di contagiati in Mozambico. Il sostegno diretto o tramite microcredito può aiutare il malato o le famiglie ad iniziare una piccola attività per un minimo di sussistenza.

Progetto 57 - Sostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n.17510702





lunedì 27 novembre 2006

Un sogno diventato realtà

Associaçao Aricola da Paz
P. Fortunato attuale Provinciale della Vice Provincia dei cappuccini di Quelimane da oltre 35 anni presente in terra di missione, ci ha accompagnato a visitare una sua missione tenuta per alcuni anni. La zona si chiama MOPEIA, è una vasta area lungo il corso del fiume Zambesi e lontano da Quelimane circa 200 Km. (circa 3 ore di macchina). Un terreno pianeggiante, molto fertile che però richiede la mano dell’uomo per essere trasformato e reso tale. Bene ha pensato alcuni anni fa P. Fortunato di mettere a frutto la sua esperienza contadina e dedicare la sua attenzione alla coltivazione della terra, oltre alla normale attività pastorale.

Per la natura del terreno e la sua vicinanza al fiume la zona è adatta alla coltivazione del riso, alimento base per un Paese in via di sviluppo. Con il contributo della sua città di provenienza (Rutigliano), ha realizzato un’opera di primaria importanza. Ottenuti circa 200 ettari di terreno in concessione dallo Stato mozambicano, ha iniziato a far lavorare la terra con trattori, a dividerla in parcelle livellate e irrigate per coltivare il riso . Mediante condotte in PVC, valvole e canali di irrigazione è riuscito a portare l’acqua ed a rendere fertili quei 200 ettari che ha assegnato a circa 20 famiglie, secondo le capacità ed il numero dei nuclei. L’acqua viene prelevata dal vicino lago Tewe da cui il riso prende il nome. Il problema maggiore era quello di organizzare il lavoro di tutte queste famiglie: le attrezzature, pompa, trattore, trebbiatrice ecc., di proprietà dell’Associazione vengono usati da tutti i soci. Il raccolto viene consegnato alla cooperativa che provvede a metterlo sul mercato interno. Questa delle cooperative è un problema difficile da far comprendere ai Mozambicani, in quanto vedono sempre il bianco come sfruttatore e colonizzatore, come è stato per 5 secoli.

Il cammino è lento, ma questo esempio indicano che la strada da seguire è giusta. La formazione delle coscienze, la promozione umana e sociale e la salute sono i tre ambiti primari per lo sviluppo del Mozambico. Anche il cristiano è chiamato a rispondere a queste esigenze ciascuno per la propria parte. Non a tutti è chiesto di essere missionari in terra d’Africa, ma a tutti è chiesto di contribuire.

Articolo originario di Mario Adami (Missionari nostri)

sabato 25 novembre 2006

In Principio


Il mio Blog nasce dopo un'esperienza in Mozambico Africa. Io e Tazzozza proveremo a descriverla...

Giouanni